mercoledì 16 ottobre 2013

Ricominciamo dalla fine

Siamo a un punto di non ritorno.
Abbiamo raggiunto un punto di saturazione tale che rimane una sola soluzione.
Atroce.
Efficace.
La Terza Guerra Mondiale.

Astenersi dalla lettura persone poco pragmatiche.

Diciamoci la verità... non c'è più nulla da costruire, non ci sono più valori, la società che ci circonda è pervasa da un individualismo raccapricciante, il finto benessere si sta rivelando per quello che è davvero: una crisi mondiale che giorno dopo giorno fagocita tutti i sogni, tutte le speranze.

Facciamo un'analisi veloce degli effetti che potrebbe avere un conflitto mondiale.

Partiamo dagli effetti in campo economico: una guerra lascia un paese devastato, completamente da ricostruire, da salvare. Ripartirebbe l'economia, tutto il paese si darebbe da fare per riportare la vita a quella normalità che aveva e che allo stesso tempo non apprezzava più. Nuove case, nuove industrie, nuovi progetti... forse ancora più ambiziosi di prima. Lavoro per tutti, tutti si dovranno rimboccare le maniche e magari forse "abbassarsi" a lavori più umili... perché nell'immediato ci sarà più bisogno di manovali che di ingegneri gestionali! Nessuno avrà più smartphone, tv, frigoriferi, automobili, case, vestiti...nessuno avrà più il PANE! Si riscopriranno le priorità. 

Ora pensiamo per un attimo ai valori. Immagino che le donne, le madri, spereranno solo di poter abbracciare al più presto i propri mariti portati lontano a combattere in chissà quale paese. Mi rimane difficile pensare che potrebbero essere felici di aver finalmente più tempo per se. Immagino che l'aperitivo del venerdì con le amiche sia solo uno stupido ricordo lontano. Immagino che gli uomini, lontani dagli affetti, stremati e impauriti, potrebbero solo pensare che semmai un giorno saranno tra i fortunati che potranno riabbracciare la famiglia ne godranno ogni minuto insieme.

La gente, quando non ha niente, riscopre la condivisione e la carità.
Perché quando si è tutti disperati non si ha più paura dello sconosciuto, del diverso.
E' più facile togliersi un pezzo di pane dalla bocca quando non si ha che quello da offrire a chi ha più fame di noi.

I vecchi rancori con le persone care verranno spazzati via dal primo boato di una bomba e si correrà a vedere se a casa stanno tutti bene perché ci sarà tanta gente intorno a noi che non potrà più correre a vedere se stanno tutti bene. Si piangerà tanto ma si diventerà più forti. I problemi che ci troviamo ad affrontare oggi non ce li ricorderemo più. E un giorno racconteremo ai nostri nipoti quello che abbiamo vissuto e superato... e loro non capiranno, non crederanno... come noi non capivamo quello che ci raccontavano i nostri nonni.

Gli uomini torneranno ad essere uomini, le donne torneranno ad essere donne.
Si ritroverà l'equilibrio e l'ordine naturale delle cose.
Si ripartirà da zero. Dalla fine.

La mia riflessione è terminata, sperando che ora diventi anche un po' la vostra. 
E' chiaro che la mia voleva essere una provocazione...
Non auguro la Terza Guerra Mondiale a nessuno! Ci mancherebbe!
Anche perché, diciamocelo, se dovesse succedere... forse questa volta ci andrebbe peggio delle altre due!
Forse non l'Italia non esisterebbe più, assoggettata e conquistata da chissà quale nazione...